Quest'anno abbiamo cominciato a leggere le poesie e ad analizzarle dal punto di vista metrico-stilistico e contenutistico, operazioni che si concretizzano nelle fasi di analisi testuale, extratestuale e interpretativa, che ho spiegato durante i primi giorni di scuola. Ma che cos'è la poesia? A lezione ci siamo divertiti ad associare alcune parole che ci richiamano alla mente questa forma letteraria. Musica, versi, rime, ritmo, noia, sentimenti sono alcuni termini emersi durante la fase di brainstorming. A tal proposito vorrei proporvi la lettura di un piccolo libro di M. Fermine, Neve. Eccone l'incipit:
...Yuko Akita aveva due passioni. L'haiku. E la neve. L'haiku è un genere letterario giapponese. È una breve poesia di tre versi e diciassette sillabe. Non una di più. La neve è una poesia, una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. un nome di un candore smagliante. Neve...
Ambientata in Giappone, alla fine dell'Ottocento, Neve è una favola senza tempo, la storia di un delicato amore, della ricerca dell'arte assoluta, di un sentimento leggiadro, di una nostalgia interiore, di un piccolo fiocco di neve che cade dolcemente dal cielo e che con la sua semplicità e il suo candore riesce a far vibrare le corde più nascoste dell'anima. Perchè, in fondo, tutto è poesia se guardato con il cuore.