sabato 12 dicembre 2009

Cogli la rosa quand'è il momento

Se un giorno il professor Keating avesse varcato la soglia della scuola in cui studiavo, sicuramente sarei stata completamente affascinata da un tipo sui generis come lui. Un insegnante fuori dal comune, anticonformista, istrionico, passionale e perfino simpatico! Però, che figata, avrei pensato. Queste almeno le impressioni a prima vista. Sì, perché poi ci sarebbero state le lezioni, le sue lezioni, singolarissime se pensiamo allo spiazzante suggerimento di strappare le pagine dell’introduzione del libro di poesia o al suggestivo invito a salire sulla cattedra per vedere il mondo semplicemente da un’angolazione diversa o all’insolito esercizio fisico per trovare la giusta camminata. Un metodo che avrebbe fatto sorridere me e i miei compagni, ma che allo stesso tempo ci avrebbe lasciato perplessi, incerti, inquieti, dubbiosi su quello che abitualmente ripetevamo come automi, senza chiederci il perché delle cose, senza capire il motivo delle nostre azioni. Insomma ci avrebbe spinto a riflettere su ciò che facciamo tutti i giorni. Ed è in questo che sta, in fondo, tutta l’attualità della pellicola: pur essendo ambientata nel 1959, la storia, infatti, affronta tematiche universali, valide per gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo.
La vita a scuola, si sa, è qualcosa di ripetitivo e monotono o almeno così dicono i più. Leggere la poesia, ad esempio, applicare la metrica, provare a interpretarla, a commentarla, svolgere un esercizio di matematica, scrivere un tema, stilare una relazione, sostenere un esame: tutte operazioni apparentemente meccaniche, imposte dall’alto, finalizzate a conseguire un risultato, a ottenere un voto. E tutto finisce lì. Possibile? Ma io dove sono in quei momenti che occupano la maggior parte del mio tempo? Sono solo una mera presenza fisica o ci sono dentro con tutta me stessa?
Keating sa bene che non è affatto così, che in quelle aule ogni studente (e ogni insegnante) entra con il suo bagaglio culturale, le sue emozioni, le sue aspirazioni, i suoi desideri, i suoi problemi personali e familiari, le sue paure e le sue insicurezze, i suoi conflitti interiori e che tutto ciò non può essere soffocato, ma deve essere vissuto fino in fondo, con coraggio e passione. Con le sue parole, il suo esempio aiuta gli allievi della Welton Academy a uscire dal guscio, a guardare il mondo con i loro occhi, a difendere con eroismo gli ideali in cui credono, a coltivare un sogno e a combattere perché si realizzi, anche a costo di diventare impopolari o di sembrare dei folli. Li aiuta a ragionare con la loro testa, liberandoli dai pregiudizi, riuscendo a far venire allo scoperto i loro talenti, le loro inclinazioni, le loro capacità.
Carpe diem! Cogli l’attimo, perché il tempo fugge geloso e del domani non c’è nessuna certezza. Vivi intensamente la vita, apprezzane ogni suo piccolo dono, ogni suo prezioso momento, senza cadere nella routine e senza dare nulla per scontato. Sì, perché tutto da sempre ha un senso ed è quello che gli diamo noi. Cogli la rosa quando è il momento. Una rosa? Ma che vuol dire? Sul serio prof, devo recidere una rosa? Ora che ci penso, tutte le mattine, quando vengo a scuola, davanti alla chiesa ho notato che c’è un cespuglio di rose color arancio che mi colpiscono per la loro bellezza. La rosa come metafora della vita: breve, intensa, ma che vale sempre e comunque la pena di essere vissuta. E cosa vuol dire allora Carpe diem? Non lasciare che nulla ci passi accanto inosservato, non lasciarci vivere dagli eventi, ma diventare protagonisti attivi e artefici del nostro destino. In una parola, rendere straordinario ciò che è ordinario. Non cadere nella banalità, ma emergere dal grigiore quotidiano senza il timore di essere giudicati. Solo così, quelle che oggi sembrano fatiche, avranno un valore unico e indimenticabile perché saranno il riflesso del nostro essere, della nostra anima, del nostro cuore.

Questo è il mio tema su “L’attimo fuggente”.

11 commenti:

  1. bello prof!
    come sono andati i nostri :D

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  2. ............come sono felice di essere un suo alunno T.T
    molto profondo,mi è piaciuto molto la parte che dice "quello che abitualmente ripetevamo come automi, senza chiederci il perché delle cose, senza capire il motivo delle nostre azioni".
    ormai viviamo in un epoca in cui le persone non conoscono il valore delle cose o il perchè delle cose
    Penso che ogn'uno di noi deve chiedersi Perchè faccio questo?Con quale fine?Lo faccio perchè voglio,o me l'ha detto qualcun altro?
    E' momento di uscire dell'ingoranza

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  3. Grazie mille Gabriele. Io ho provato a scrivere qualche riflessione sul film, mi sono messa in gioco... cercando di ragionare con la mia testolina.

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  4. p.s. semplicemente per il piacere di condividere con voi i miei pensieri.

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  5. OKAMI, mi fai commuovere tu! Sono felicissima di averti come mio alunno, davvero! grazie di cuore.

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  6. Prof lei un po' assomiglia a Keatin(nn di aspetto xD) apparte per le lezioni "stravaganti" ah le ha notate anche lei quelle rose...xD io dico una casa questa è la nostra storia!!!(scs okami e monk per averla portata anche qui)

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  7. Grazie anche a te caro Franzo. Io ho rivisto il film con voi dopo circa 13 anni, per cui non ricordavo bene la storia nè il personaggio del professor Keating. Ha colpito anche me, insomma. Certo, è possibile che abbiamo alcuni punti in comune. Entrambi siamo stati fortunati ad avere incontrato sulla nostra strada studenti sensibili e in gamba come voi.
    Diciamo che per questo Natale, io ho già ricevuto il mio regalo :)

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  8. prof poteva scriverlo prima che lo copiavo......XD
    comunque è bello ma più che un tema sull'attimo fuggente, sembra un tema del professor Keating

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  9. sorry un tema "sul" professor Keating

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  10. ehm, vi ricordo la traccia:
    "Nel film “L’attimo fuggente” di Peter Weir, il Professor Keating riesce ad affascinare gli studenti con i suoi metodi profondamente anticonformisti e la sua straordinaria passione per il valore “liberatorio” della poesia.
    Ma non solo. La storia, infatti, parla di amore, di amicizia, del rapporto genitori-figli, della scuola e dei suoi metodi di insegnamento, della società e dei suoi modelli educativi, della poesia, della bellezza dei sogni, della vita. Scegliendo alcune frasi e alcuni momenti significativi, esprimi quali sono, secondo te, gli insegnamenti, i messaggi, i significati più profondi che emergono dalla visione di questa avvincente pellicola". Ognuno, in base al suo vissuto, si pone di fronte alla visione di un film (o lettura di un libro, ascolto di una canzone) in modo diverso, no?

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  11. bello prof...diciamo ke è molto simile a qll ke ho ftt io xDD

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